Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
La prova che la terza condizione è pure adempiuta è come segue:
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Produzione della prova negativa.
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Nella prima parte esporremo il modo di produrre la prova negativa.
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Nella seconda parte esporremo il modo di produrre la prova positiva.
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IX. Fissare e terminare la prova.
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Sviluppare la prova.
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Fissare la prova negativa e terminarla.
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VII. Sviluppare la prova.
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IX. Fissare la prova e terminarla.
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Sviluppare la prova.
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La prova ottenuta si lava con acqua. La miglior maniera di ciò eseguire consiste nel versare sulla lastra, che si tiene per un angolo, dell’acqua che
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Fissare la prova e terminarla.
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La prova che è bene sviluppata e che è ben lavata con acqua potendosi portare in contatto della luce diffusa del giorno senza che si alteri
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iscopo di renderlo più resistente, onde la prova non venga a rigarsi e screpolarsi nella riproduzione delle prove positive. Questo mezzo sta nel
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Questa operazione del fissare la prova è facilissima a bene eseguire; la sola precauzione importante a prendersi è di non far cader l’acqua sullo
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da una troppo prolungata azione dei liquidi rivelatori, la prova negativa ottenuta può senz’altro servire a produrre delle positive. Diversamente
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La prova debole fissata col solo iposolfito presenta una immagine positiva, quando la si osserva per luce riflessa sopra un fondo nero, che è
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3° Quando la prova sviluppata venne fissata con cianuro di potassio.
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’acido cloroidrico, la purezza dell’immagine pare accrescersi maggiormente. Per fissare la prova ottenuta in questo modo, si lava con acqua, e si fa
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4° Quando la prova fissata venne lavata ben bene con acqua fredda, e poi ancora con acqua calda.
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5° Finalmente quando la prova così ottenuta si tratta mentre che è ancor umida con una soluzione composta di
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Quando si ravvisa convenevolmente sviluppata, la prova si lava nell’acqua al riparo dalla luce, rinnovando due o tre
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Si termina l’opera facendo riscaldare dolcemente la prova per renderla di una trasparenza perfetta, confaciente al suo uso di produrre le positive.
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Produzione della prova positiva
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III. Far la prova.
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VI. Inverniciare ed inquadrare la prova.
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V. Fissare e colorare la prova.
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La prova positiva si produce ordinariamente sopra della carta.
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Le operazioni necessarie per ottenere la prova positiva sono sei, cioè:
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L’azione di questa soluzione sulla prova ha per effetto di degradare, spogliare, indebolire l’intensità del colorito dell'immagine in modo più
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contatto impedisce l'azione della luce sopra del cloruro d'argento della prova positiva, di maniera che si può illuminare liberamente il disegno nella
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La prova quando è fatta nel torchietto a copiare si lava nell'acqua corrente, e ciò si ottiene lasciando la prova immersa nell’acqua per due o tre
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Fissare e colorare la prova.
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Si termina fissando la prova nell’iposolfito al 15 % al modo ordinario.
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La prova nell’iposolfito non soffre più una riduzione o cambiamento di tinta molto notevole, perciò le prove non dovrebbero venir tirate troppo
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7a Colore della prova. — Il colorito di una prova per poter fare il migliore effetto deve stare in relazione col soggetto sopra di cui versa il
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1°, Inverniciare la prova. — La prova fotografica guadagna molto nella sua bellezza ricoprendola di vernice, e diventa più permanente contro l’azione
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Inverniciare ed inquadrare la prova.
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L'applicazione del miscuglio sulla prova si fa nel modo seguito per albuminare. Cioè si versa la soluzione in un bacino di vetro, si pone sopra di
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2° Inquadrare la prova. — Quando la prova sarà rivestita di vernice, oppure convenientemente satinata, tu devi tagliarla nei suoi margini laterali
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La prova che avrai tagliata con queste regole fissala sopra di un grande foglio di carta bianca e ben forte. A quest’effetto: 1° bagna il foglio di
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Dopo 24 ore lo strato di gelatina , se non venne lasciato troppo spesso, sarà secco, e si potrà staccare la prova, passando tutto all’intorno della
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Produzione della prova tu lamina.
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Produzione della prova su lamina e sopra alcuni speciali procedimenti.
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Quando il coloramento blù, o violaceo della prova sarà tolto dall’iposolfito, e la lamina avrà riguadagnato il suo naturale splendore, si introduce
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Ora ecco in qual modo giova prendersela per clorurare la prova.
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2° Si salda sul rovescio della prova un filo di rame, quindi si ricopre di cera il rame della prova ed il rame del filo che viene ad immergersi nel
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3° Si fissa il filo conduttore della prova nel zinco della pila, ed il filo dell’anodo di rame si fissa nel cilindro di rame della pila. L’anodo e la
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Si incomincia per introdurre l’anodo nel solfato di rame, e quindi si introduce la prova. Dopo 24 ore la prova si trova ricoperta di una foglia di
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1/2, oncia di una soluzione satura di bicromato di potassa, seccando, e conservando all’oscuro, sino al momento di far la prova. La luce la cambia
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